martedì 30 ottobre 2007

Presentazione

A partire da Martedì 6 Novembre e fino a Martedì 11 Dicembre 2007, l’Associazione culturale “diaframmi” in collaborazione con il cinema “Atomic cafè” di Castrovillari, presentano la rassegna “martedìd’essai - …il cinema per palati fini”.
La rassegna prevedrà sei appuntamenti dedicati alla proiezione di altrettanti film definiti di “nicchia”, cioè opere cinematografiche che si sono viste poco, o per niente, nei circuiti cinematografici nazionali e locali, ma di interessante spessore artistico e culturale.
Si parte Martedì 6 Novembre con la proiezione di “PAZ!” un film di Renato De Maria dedicato alla vita del noto fumettista Andrea Pazienza. Un film “allucinato” e originale, con un cast di tutto rispetto.
Martedì 13 Novembre sarà invece la volta di “Denti”, regia di Gabriele Salvatores. Un film questo, del regista italiano premio oscar, poco conosciuto ai più ma di grande impatto narrativo, visivo ed emozionale, dedicato al racconto di un viaggio psichedelico tra amori, passioni, traumi e battaglie interiori infinite.
L’evento clou della rassegna si manifesterà Martedì 20 Novembre quando a Castrovillari farà tappa il “Licu tour” (seconda tappa calabrese dopo Reggio Calabria, ed unica nella provincia di Cosenza). Il tour è un’idea del regista valtellinese Vittorio Moroni che a seguito della produzione del suo docu-film “Le ferie di Licu” da parte di 50N Rai Cinema si è visto mancare il finanziamento per la relativa distribuzione nelle sale cinematografiche. Ha così deciso di girare l’Italia con un camper per proiettare, su richiesta, la sua pellicola nei cinema, nei centri sociali, nelle associazioni culturali nazionali, riscuotendo un consenso non indifferente. In questa serata castrovillarese sarà lo stesso regista, presente in sala, a raccontare il suo film, la storia di un immigrato del Bangladesh che lavora a Roma ma che deve tornare nella sua patria per sposare una sua connazionale. Film e documentario sull’immigrazione reso ancor più affascinante dalle peripezie che ne hanno contraddistinto il suo divenire. Per dettagli si consiglia di visitare il sito www.leferiedilicu.it.
La settimana successiva, e cioè Martedì 27 Novembre, il film proposto sarà “Piccoli ladri” della regista iraniana Marziyeh Meshkini, moglie del più noto regista di “Viaggio a Kandahar” Mohsen Makhmalbaf. Un gran bel film sulla condizione devastante e tormentata di Kabul, capitale afgana segnata da guerre e conflitti etnico-religiosi, e di due piccoli fratelli a giro per la città dopo essere rimasti soli e senza la madre, chiusa in carcere.
Nel mese di Dicembre, ed esattamente Martedì 4, sarà il turno del film italiano “Il ritorno di Cagliostro”, con la regia di Daniele Ciprì e Franco Maresco. Una commedia divertentissima che racconta la storia di due fratelli della Sicilia degli anni ’50 alle prese con la fondazione di una loro casa cinematografica, la “Trinacria cinematografica”, votata a fare concorrenza alle produzioni provenienti dalla più ben nota “Cinecittà”.
La rassegna chiuderà la sua programmazione Martedì 11 Dicembre con un film molto particolare e che rappresenta in qualche modo l’essenza programmatica dell’associazionismo di diaframmi: “CHECOSAMANCA”, documentario con regia collettiva di sette giovani e giovanissimi autori italiani, selezionati su una sessantina di loro colleghi per rappresentare, attraverso il loro “occhio digitale” la situazione culturale, sociale, economica e politica dell’Italia di questi ultimissimi anni.

PAZ!

MARTEDI' 6 NOVEMBRE ORE 21:30

I più famosi personaggi del fumettista Andrea Pazienza portati sul grande schermo. Nella Bologna degli anni '70, in un appartamento, vivono praticamente senza mai incontrarsi tre personaggi: il tossico Zanardi, il fumettista fuoricorso Pentothal e lo studente Fiabeschi.

www.pazilfilm.it

Denti

MARTEDI' 13 NOVEMBRE ORE 21:30


Antonio, ha sempre avuto problemi con i suoi incisivi: enormi, impossibili da nascondere, imbarazzanti. Fin da piccolo ha provato a spezzarli riuscendo in realtà solo a scheggiarli. Ci vorrà una donna di nome Mara per rompergli entrambi gli incisivi con un posacenere di cristallo durante una lite. Antonio comincia così una discesa agli inferi, una dispendiosa via crucis che lo porta da un dentista all’altro. Tuttavia le sue gengive nascondono qualcosa di strano… Ogni volta che Antonio passa la punta della lingua sugli alveoli vuoti affiorano dal passato ricordi e fantasmi che ha voluto dimenticare. Così grazie agli antidolorifici che è costretto a prendere e alla sua situazione psicologica decisamente alterata, per Antonio il passato e il presente, la realtà e le ossessioni si confondono sempre di più, trasformando il tutto in un ‘viaggio psichedelico’. Tra amore, passione, traumi, battaglie infinite, morti che tornano, trapani e protesi, Antonio cerca di crescere e scoprire dove si trova la forza vitale che lo può far rinascere e uscire da questo incubo fatto di possesso, sangue e denti.

Le ferie di Licu

MARTEDI' 20 NOVEMBRE ORE 21:30
Evento - Tappa del "Licu tour"
Sarà presente in sala il regista Vittorio Moroni


Licu è nato in Bangladesh, è musulmano, ha ventisette anni e abita a Roma da otto, in una casa in affitto con altre otto persone. Da poco non è più clandestino e per vivere lavora 12 ore al giorno: magazziniere in un laboratorio tessile la mattina, cassiere in un negozio alimentare la sera. Capelli alla Elvis, camicie griffate, tifoso della Roma, Licu sembra molto integrato. Riceve da sua madre la foto di una ragazza di diciotto anni; si chiama Fancy ed è la sposa che la sua famiglia ha scelto per lui.

http://www.leferiedilicu.it/

Il film è in concorso a IDFA (International Documentary Film Festival) di Amsterdam. Visita il sito: clicca qui.

Piccoli ladri

MARTEDI' 27 NOVEMBRE ORE 21:30


In una Kabul devastata dalla guerra e dai bombardamenti, due bambini Zahed e Gol-Ghoti, si aggirano per le strade in compagnia di un cane randagio salvato dalla crudeltà dei loro coetanei. Non hanno una casa e non hanno nessuno che si occupi di loro. I genitori sono in carcere, la mamma con l'accusa di adulterio, il padre con quella di essere un guerrigliero talebano. La sera vanno a dormire nella prigione dove è rinchiusa la madre, di giorno cercano di raccattare un po' di legna e qualcosa da mettere sotto i denti.Un giorno però il direttore del carcere decide di non consentire più ai bambini di pernottare in cella, quindi Zahed e Gol-Ghoti devono trovarsi una nuova sistemazione. Dopo una prima notte all'addiaccio i due provano ad andare a casa di un amico del padre, ma anche questi è stato arrestato, provano a tornare in carcere, ma un secondino li caccia via, provano a dormire in un vecchio maggiolino tutto scrostato, in cui uno dei tanti disperati ha fissato la propria dimora, ma vengono scacciati in malomodo.Disperati, affamati e impauriti chiedono consiglio ad un altro ragazzo di strada. Questi suggerisce loro di guardare qualche buon film americano o, in mancanza d'altro, un vecchio film italiano per imparare a rubare ed essere sicuri di finire di nuovo in prigione e ritrovare così in un sol colpo la mamma, un tetto e un pasto caldo.Zahed e Gol-Ghoti ci provano in ogni modo, ma proprio non riescono a farsi prendere dalle guardie…però quella vecchia pellicola che hanno visto dà loro una buona idea: perché non rubare delle biciclette? L'idea del film nasce in seguito al viaggio che la regista compie in Afghanistan nel 2002 al seguito di Samira Makhmalbaf per le riprese di "Alle cinque della sera".Le vicende dei due bambini non sono totalmente inventate, anzi la verosimiglianza con la realtà che affligge il paese in questione è molto più forte di quanto si possa credere. Essendo un film realistico la regista ha preferito girare in luoghi reali con gente comune.Non ci sono attori, anche se i due piccoli protagonisti, e in particolar modo la bambina, hanno un'espressività e un talento che a volte manca anche ai grandi divi. I suoi grandi occhi neri, i capelli spettinati, le gambette veloci e la voce profonda sortiscono un effetto devastante: sciolgono il cuore di chiunque, anche dei critici più cinici e freddi che escono dalla sala ammutoliti e commossi.

Il ritorno di Cagliostro

MARTEDI' 4 DICEMBRE ORE 21:30


Il duo siciliano Daniele Ciprì e Franco Maresco - quelli di Cinico Tv, per intenderci - approda alla 60° Mostra di Venezia con il film "Il ritorno di Cagliostro".Presentato nella Sezione Controcorrente, narra la tragica - e comica - storia dei fratelli Carmelo e Salvatore La Marca, ex fabbricanti di statue sacre improvvisatisi produttori cinematografici. Fondano a Palermo, nel 1947, la Trinacria Cinematografica assieme ad autorevoli personaggi quali il cardinale Vincenzo Sucato, l'onorevole Porcaro ed il Barone Cammarata. Sarà proprio il nobile barone, appassionato di scienze occulte e studioso di Cagliostro a finanziare il film "Il ritorno di Cagliostro" che avrebbe dovuto ridare luce alla casa cinematografica dopo fiaschi clamorosi come "La vita di Santa Rosalia" ed altre invedibili pellicole.La regia viene affidata al "maestro" Pino Grisanti ed il ruolo di Cagliostro al mitico Errol Douglas, attore americano ormai in pieno declino e preda dell'alcol. I due registi palermitani realizzano un film che, soprattutto nella prima parte, risulta davvero divertente. Usando gli stilemi propri della loro cinematografia, confezionano scene esilaranti e surreali, graffianti, che sempre si distinguono per un'estrema originalità.Anche la costruzione del film si avvale delle doti innovative e singolari di Ciprì e Maresco. Il montaggio, che alterna la storia dei due fratelli produttori con degli inserti giornalistici attuali (nei quali vediamo due critici cinematografici nel ruolo di se stessi - si tratta di Gregorio Napoli e Tatti Sanguineti) sul ritrovamento di una copia del film, è ben congegnato. I tempi sono quelli giusti e la narrazione non ne risente. Altrettanto valida è la fotografia, curata dallo stesso Ciprì, che ci regala uno splendido bianco e nero, ricco di sfumature, che rende omaggio alla accurata scelta dei costumi effettuata da Patrizia Quaranta. Gli attori, a parte Robert Englund (il protagonista di "Nightmare") nella parte dell'attore americano, Luigi Maria Burruano e Franco Scaldati, nei ruoli dei due fratelli La Marca, tutti e tre ben appropriati nei ruoli, è composto dai soliti "non professionisti" di cui i registi si avvalgono da anni e dei quali riescono sempre a fotografarne con grande arguzia e profondità i volti, i corpi e le loro astruse movenze."Il ritorno di Cagliostro" è in definitiva un buon film anche se nel finale risente di una certa crisi di creatività nell'individuare la migliore chiusura della storia. Si ha come l'impressione di una certa indecisione di fondo che rende gli ultimi 10 minuti poco convincenti soprattutto se rapportati all'intero film.In un "auto intervista" che gli autori si fanno, si sono chiesti :" Quanto c'è dei fratelli La Marca in voi? "Modestamente, i Fratelli La Marca siamo noi..." si sono risposti...


CHECOSAMANCA

MARTEDI' 11 DICEMBRE ORE 21:30

Il film è un documentario politico sullo stato presente dell'Italia, un film collettivo di giovani e giovanissimi registi italiani. Ad un gruppo di cinquanta-sessanta registi è stato chiesto di proporre, in una pagina scritta, una storia da raccontare con la macchina da presa. Tra le settantadue storie pervenute, tutte raccolte nel libro allegato, ne sono state selezionate sette che, mischiate e giustapposte, sono diventate un film di novanta minuti. Canzone del film e commento ai titoli è un notissimo brano di Giorgio Gaber intitolato "La libertà", qui interpretato in versione arrabbiata dai Marlene Kuntz. Con colonne sonore di Ivan Iusco e musiche della piccola bottega Baltazar.